Ferrara, da disoccupati a imprenditori. “In mezzo a una strada a 50 anni, ora diamo agli altri un lavoro”
Ferrara, da disoccupati a imprenditori. “In mezzo a una strada a 50 anni, ora diamo agli altri un lavoro”
Il Resto del Carlino
Marito e moglie dopo essere rimasti senza lavoro creano un’impresa che fa le pulizie e offre servizi. “Un impiego a chi era nelle nostre condizioni, portiamo anche la spesa a domicilio e stiriamo”
Ferrara, 29 gennaio 2023 – «Come posso aiutare“, si legge sulla felpa che indossa Alessandro Ciucci, 64 anni, un saccone nero rigonfio di foglie che con il rastrello ha raccolto nel parco che si affaccia in una laterale di via Montebello. “Non è una domanda, è un imperativo”, dice, il volto che si apre in un sorriso. Il sorriso di chi continua a crederci, a lottare. Comunque. Lui e la moglie Nicoletta Malagò si sono trovati dalla mattina alla sera senza lavoro, un figlio di 16 anni. “Il periodo più brutto della nostra vita. Intorno a noi il vuoto, scomparsi all’improvviso quelli che credevamo amici”. Adesso sono loro che danno lavoro a persone che – una trama simile – si sono trovate con una vita in frantumi quando avevano superato da un pezzo la soglia dei 40 anni.
Una famiglia come tante, una vita che scorreva liscia come l’olio. Forse troppo. Alessandro Ciucci, operaio in un’azienda metalmeccanica in provincia di Bologna, resta senza lavoro. Nello stesso periodo anche la moglie, dipendente di un’agenzia di pulizie, si trova a casa. Siamo nel 2016, vittime dell’onda lunga della crisi.
“Per un po’ mi sono arrampicato sui ponteggi dei cantieri per il terremoto, ma si trattava di contratti saltuari. Eravamo disperati”, racconta ricordando le porte chiuse, la sensazione di sbattere la testa contro un muro. “Il lavoro alla fine ce lo siamo creati noi – spiega –. Ho raccolto i soldi della disoccupazione e ho creato un’azienda, l’ho chiamata Ape – l’insetto simbolo del lavoro – system. Agire per evolvere, il significato dell’acronimo. Siamo nati come impresa di pulizia, ci siamo fatti conoscere e piano piano abbiamo ottenuto una serie di incarichi, negli uffici, per tirare a lucido edifici e parchi”.
Non sanno cosa li aspetta. L’azienda nasce il 18 gennaio 2020, nemmeno il tempo di rimboccarsi le maniche che arriva il Covid. “Una mazzata tra capo e collo – racconta –. Ancora una volta non ci siamo persi d’animo”. Portano la spesa a domicilio e consegnano di casa in casa i farmaci su incarico del Comune di Bondeno. “Hanno creduto in noi – spiega –, prima il sindaco Fabio Bergamini quando il suo assessore era Cristina Coletti. Adesso il primo cittadino Simone Saletti che ci ha concesso in comodato d’uso gratuito la sede. Siamo affiancati dall’associazione Lavoro Over 40 e da Cna”.
Pagano le utenze per gli anziani, fanno traslochi, imbracciano il ferro da stiro per togliere le pieghe a gonne e pantaloni. “Stiamo crescendo – afferma con un pizzico d’orgoglio –. Facciamo le pulizie e, se qualcuno ha bisogno, svolgiamo ancora quei lavoretti. Nel nostro piccolo qualcosa abbiamo fatto, abbiamo dato lavoro a quattro persone. Può sembrare poco, ma è una scintilla”. Una speranza per chi ormai avanti negli anni si trova in mezzo ad una strada. “Il reddito di cittadinanza? Ma quando mai – esclama –. Il lavoro è dignità e noi vogliamo una vita dignitosa, per noi, nostro figlio e per le persone che abbracciano il progetto. Non sappiamo dove arriveremo ma ce la stiamo mettendo tutta”.
https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/economia/disoccupati-imprenditori-f3ca9ff2